Prima dello scavo: dalle ricognizioni al telerilevamento da drone

Nel novembre del 2020 sul Vignale è stata effettuata una nuova ricognizione territoriale in un settore del pianoro sottoposto, a scarsa profondità, all'annuale lavorazione agricola del campo, eseguita sotto il controllo dell'equipe.
Si è utilizzata la stessa maglia topografica già usata nel 2000 dai ricercatori britannici e si è revisionato e completato l'esame dei materiali raccolti all'epoca, prima di procedere a una nuova raccolta sistematica per quadrati dei materiali affioranti nell'area dei lavori agricoli (Fig. 1).
L'analisi complessiva e comparata dei materiali, delle prospezioni geofisiche, del telerilevamento multispettrale e termico da drone ha evidenziato un uso diversificato dell'altura: la porzione orientale ospitava, come noto, un importante santuario; quella occidentale sembrerebbe utilizzata a scopo abitativo, dal Bronzo Medio al periodo post antico, ma con una particolare concentrazione sino al VI-V sec.a.C. Nel settore occidentale infatti le indagini magnetometriche e georadar hanno identificato nel sottosuolo su gran parte dell'area un notevole numero di tracce circolari/sub-circolari (Fig. 2), che suggeriscono la presenza di abitazioni di epoca preromana, per le quali non si può escludere un inquadramento nelle fasi più antiche di frequentazione, come sembrano indicare i materiali raccolti.
Non mancano inoltre lacerti di strutture con una planimetria rettangolare (Fig. 3), che, sempre in via del tutto indiziaria, potrebbero essere messe in relazione con le grandi quantità di tegole e coppi, raccolte durante le ricognizioni, e con i materiali databili nello stesso periodo.
Infine, tutte le metodologie applicate hanno confermato la presenza di consistenti tracce di sfruttamento agricolo del suolo, (Fig. 4) che ricostruiscono unimportante pagina di paesaggio agrario post-antico.
Saranno gli scavi, previsti per il giugno 2022, a dare le prime risposte alle ipotesi avanzate.