Raniero Mengarelli a Falerii

Tra le figure che hanno fatto la storia dellarcheologia nel territorio falisco spicca quella di Raniero Mengarelli (1865-1944) (Fig. 1).
Personaggio di carattere, pare, non semplice, ma preziosissimo tecnico, il Mengarelli si diploma presso il Regio Istituto Tecnico di Terni, conseguendo la licenza di geometra nel 1882. questo bagaglio formativo, accresciuto negli anni di scavo in vari ruoli allinterno della Direzione Generale di Antichit e Belle Arti, che lo portò ad entrare a 27 anni come Disegnatore straordinario presso l'Ufficio per la Carta Archeologica d'Italia, da poco istituito, con il compito di realizzare i rilievi topografici.
Fin dal 1894 egli opera a Civita Castellana dedicandosi alla ricognizione e alla mappatura sistematica dei resti archeologici sia sul Pianoro maggiore sia sul Vignale: sua una delle prime planimetrie ricostruttive della città antica (1894, Fig. 2), basata proprio sulle sue ricerche topografiche, sulla individuazione ed esplorazione di tratti di mura, di porte e accessi, di pozzi, cisterne e canali.
Tra il 1895 e linizio del 1896 affianca, come ispettore disegnatore, Angiolo Pasqui nello scavo della porzione orientale di Vignale. Sono queste le indagini che porteranno alla scoperta del santuario e della stipe votiva.
Come consueto per Mengarelli, le sue attività sul campo vengono documentate meticolosamente in tavole e taccuini; lo studio analitico delle sue annotazioni contribuirà in futuro a ricostruire contesti non più esistenti, o comunque diversi rispetto a come il Mengarelli li aveva visti e documentati sullo scorcio del XIX secolo. Agli scavi di Vignale egli dedica numerose pagine di un prezioso Taccuino, in cui vengono descritti con disegni e misure precise le grandi cisterne ancora oggi visibili sullaltura, le strutture rinvenute e indagate e i materiali lapidei pertinenti allaspetto costruttivo e decorativo degli edifici monumentali individuati (Fig. 3).
La precisione dei disegni tale che stato possibile procedere in tempi recenti alla loro vettorializzazione e georeferenziazione (Fig. 4).